Descrizione
Come conciliare l’amor sacro, “uranico”, con
quello carnale, “pandemio”? Una domanda che
quasi tutti nella vita ci siamo posti. Molteplici sono
le interpretazioni che, in quasi due millenni, sono
state date al mito di Amore e Psiche, inserito come
digressione nelle Metamorfosi di Lucio Apuleio. È
possibile che questo mito venisse utilizzato durante
le iniziazioni o che ne fosse metafora? È forse lo
stesso Apuleio a fornircene la chiave con un altro
suo scritto, il De Deo Socratis? Alle innumerevoli interpretazioni
psicanalitiche del mito manca un
punto essenziale: la trascendenza?