Descrizione
Come sposare poesia in lingua napoletana e favola mozartiana, tra barocco, illuminismo e contemporaneità? Nessuno pare saperlo meglio di Federico Salvatore, che accosta due figure familiari al grande pubblico ma anche un po’ inquietanti come Pulcinella e Papageno. Gli endecasillabi e in generale gli altri versi, frutto di un alto impegno seppure non privi di qualche licenza, come è atteso nella poesia popolare, sono spesso talmente espressivi che qualcosa può ben sfuggire a chi non sia napoletano, donde il testo a fronte. Ma già il titolo, di geniale allusività, e il sottotitolo, che con le sue innovazioni linguistiche non è da meno, sono più che mai eloquenti sulla natura di questo divertissement, che, visto l’argomento, non poteva articolarsi se non in arie (del resto, dove è nata l’opera buffa?) e in una efficace, intrinseca musicalità. E se su tutto trionfa la sfera corporea, essa si manifesta però con una pervasiva, insolita leggerezza.