Descrizione
Un ennesimo volume sui modi di dire napoletani? No, il primo!Il capostipite forse di una discreta serie. L’Autore, singolare figura di pubblicista napoletano di fine Ottocento, ha operato in un periodo di grande fermento: quello iniziato con i Verdinois ed i Torelli, e che avrebbe visto nascere, fiorire e spegnersi una galassia di piccole testate giornalistiche, più o meno artigianali. Oltre al blasonato Pungolo, forse il più longevo ed affermato, tornano alla mente, tra mille, nomi il “Monsignor Perrelli”, “Lume a gaz”, il “Pazzariello”, il “Masto Rafaele”, il “Don Marzio” o “Lu Cuorpo de Napoli e lu Sebeto”. Uno di questi, “San Carlino”, fu giustappunto la creatura del nostro Leopoldo Spinelli (che si firmò alternativamente Sciù-Sciù, attorno al 1885, e poi Pellinis), noto anche come facondo autore di liriche e testi di canzoni napoletane. La definizione che lo stesso ne diede, la dice lunga sulla “leggerezza d’impostazione” della impresa editoriale: “Super Eccentrico – Matto Giornale – Scritto con Capperi – con Pepe e Sale”. Lo diresse con alterne fortune dalla prima (1884) all’ultima uscita, a 1900 inoltrato. Il foglio non sopravvisse al suo fondatore. Al di là del contenuto dichiarato, la parte aneddotica contiene vere ed esclusive “chicche” sugli aspetti della vita comune del tempo. Una lettura – come si affretta a sostenere lo stesso Spinelli – Interessante e piacevole – e, aggiungiamo noi, assolutamente da non perdere! Buona lettura…