Descrizione
Tra il secondo e il terzo secolo d.C., Flavio Filostrato lasciava le
sue impronte nel passaggio terreno. Scrittore molto in vista fu
anche un gran viaggiatore. Passò per Napoli? È molto probabile.
Se tale passaggio c’è stato il Nostro avrebbe potuto trarre gran piacere
dalla condivisione di vibrazioni che una città – greca al pari di
lui – poteva trasmettergli. È quello che immagina Ruggiero Cianci
di Sanseverino in questo breve ma divertente opuscolo degli anni
Cinquanta del Novecento. E allora vediamo il letterato aggirarsi in
un’ipotetica Neapolis del tempo. Ipotetica perché è lecito, in un simile
contesto, abbandonarsi a congetture, sebbene auguste, visto
che l’estensore adotta come suo mentore nientemeno che il mitico
don Bartolommeo Capasso e la sua Napoli Greco-Romana. Una
fonte che – complice il beneplacito di Benedetto Croce – è notoriamente
da ritenersi al di sopra di ogni possibile sospetto, sia di banalità
che di pressappochismo. Un’avventura, dunque, tutta da
godere!
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