Descrizione
Il ritrovamento del cadavere di un giovane nobile nelle Fosse del grano, il deposito delle scorte di grano nella Napoli del Settecento, fa scattare un’indagine per scoprire il colpevole, affidata al capitano di giustizia Pietro Trematerra. L’affare è delicato, trattandosi di famiglia in vista nella società napoletana del tempo e diventa ancora più delicato quando si scopre che possono essere coinvolte altre famiglie di antica nobiltà e molto potenti, al punto che il re Carlo III in persona si interessa dell’evolversi della vicenda, informandosi attraverso il segretario di Stato Bernardo Tanucci. La trama si sviluppa in una Napoli popolata da personaggi tipici, appartenenti a tutte le classi sociali, comprese le suore di clausura di un antico convento, tra colpi di scena, cunicoli sotterranei, delitti che si susseguono, fino alla soluzione dell’enigma. Vi sono, insomma, tutti i canoni del giallo classico in questo racconto che affabula il lettore anche con una diffusa ironia, mentre inconsueto è il contesto; ma, alla fine, la morale che si trae da questa favola è che, al di là degli usi e costumi legati alle varie epoche, i comportamenti umani e le regole sociali sono sostanzialmente sempre gli stessi.
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