Descrizione
Primo ed unico libro del giornalista napoletano, che è stato Direttore del “Mattino” negli anni quaranta del ’900. In questa raccolta di articoli pubblicati tra i due conflitti, vi è una ricerca costante degli aspetti della vita minuta che a Napoli già in quei tempi andava scomparendo. Incredibili bozzetti saltano fuori e ci vengono tramandati in questo lavoro che, in equilibrio tra l’amaro e il comico, penetrano aspetti oramai dimenticati di frange “relative” che si movevano in una realtà ormai scomparsa: i “gavottisti”, suonatori in concertino con l’elemento “incapace” puntualmente inserito nel gruppo per scopi umanitari, a danno del committente; la “Parlesia”, o “Serpe”, il linguaggio argotico dei Posteggiatori, di cui vengono svelati i segreti; la triste figura dell’ultimo Guarattellaro napoletano, che “esercitò” in piazza del Gesù nuovo; i rapporti di cambio tra le “Zichelle”, le “Ciaccie”, le “Ciacciarine”, valuta utilizzata per le scommesse degli scugnizzi nel gioco del sottomuro, insieme ai pennini, anch’essi sottoposti a rigida gerarchia “economica” nella pratica ludica dei ragazzi da strada napoletani. E poi le vive descrizioni delle feste popolari e tanto altro in un libro imprescindibile (pubblicato in 1° edizione nel 1937), che non poteva e non doveva rimanere sepolto tra le pieghe del tempo.
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