Descrizione
A partire dal diciannovesimo secolo, le scoperte archeologiche nell’area
mesopotamica hanno contribuito a farci comprendere l’importanza
delle civiltà assira e babilonese nello sviluppo culturale dei
popoli medio-orientali e dell’intero bacino mediterraneo. Prima di allora
le nostre conoscenze si basavano sulle fonti greche ed ebraiche,
contenenti per lo più descrizioni negative, per ovvie motivazioni di carattere
storico.
L’epopea di Gilgamesh, scoperta verso la metà dell’Ottocento, narra
le imprese del mitico re di Uruk, descrivendo fatti mitizzati, risalenti
alla fine del terzo millennio a.C., ma secondo alcuni interpreti anche
più antichi.
Profonda è l’influenza che questo testo ha avuto sugli scritti biblici,
soprattutto sui primi cinque libri della tradizione masoretica.
Il legame della cultura assiro-babilonese con quanto narrato nella
Bibbia è ancora più evidente nel racconto della torre di Babele, divenuta
il simbolo della superbia umana a cui corrisponde la punizione
divina della confusione degli idiomi. L’epopea di Gilgamesh e la torre
di Babele ci portano verso un’epoca lontana e misteriosa, alle origini
della civiltà umana, di cui ancora sappiamo troppo poco.
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